Il 5 Germinal di Giorgio Napolitano
uno scherzo ermeneutico di GIROLAMO DE MICHELE
Secondo il calendario che prevede un 18 brumaio, oggi, giorno della proclamazione di un direttorio presidenziale che sovrintenderà su un governo d’ordinaria amministrazione sfiduciato dall’elettorato ma non dalla BCE è il 5° giorno di Germinal, giorno della Poule. Ogni giorno del calendario della Rivoluzione francese, infatti, aveva un nome proprio condiviso con un vegetale, ad eccezione del 5° della decade, che assume il nome di un animale, e del 10° della decade, che ha il nome d’un utensile.
Con le parole del Poeta, passata la tempesta già s’ode, accanto al far festa dei banchieri la gallina tornata in su la via, che ripete il suo verso. Com’è noto (da poche ore anche al mondo degli angeli, alle prese con uno strano meneghino appena volato via), la gallina non è un animale intelligente: lo si capisce da come guarda la gente. Nondimeno, col suo movimento ci ricorda che tutta la vita è una ruota, e infatti essa, seduta sulla via, ripete, ripete il suo gesto (come s’era già detto: ma del resto tutta la vita è una ruota, e la galline, seduta sulla via, ecc. ecc.): denaro, merce, denaro in sovrappiù [D-M-D’], e via andare.
Al giorno della Poule segue quello della Blette, la Bietola: che prelude al giorno della Bouleau, cioè della Betulla, un ritorno che suscita qualche legittima inquietudine per noi che abbiamo visto Genova e non l’abbiamo ancora dimenticata. Alla Betulla segue poi Jonquille, cioè il giorno del Narciso, nave in preda alla tempesta del mare e alla tubercolosi che affligge uno dei passeggeri – il Negro del Narciso, per l’appunto – nella cinica indifferenza tecnica del capitano Alistoun, cui è stato dato un compito che non richiede umanità o compassione. Al termine della decade viene il giorno del Couvoir, cioè La Covata, il più letale nemico dell’umanità nell’X-Men Universe: una moltitudine di Alien il cui scopo è sussumere ogni forma vivente in un incubatore di nuovi alieni, valorizzandolo come riproduttore di bio-valore in una circolazione infinita nella quale si scioglie ogni forma autonoma di produzione.