Argomento: Costituente
 

Un appunto sull’attuale fase costituente

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota di UGO MATTEI, facendo seguire una nostra breve replica come inizio di un più ampio e approfondito dibattito

La civetta costituente

di ANTONIO NEGRI

Che siamo entrati in una fase costituente, tutti lo dicono: ma costituente di che cosa? La Boldrini e Grasso, ma anche tanti altri, ripetono ad ogni entrata in scena che la Costituzione del ’48 è “la più bella costituzione del mondo” – e allora, su quale ramo dovrà appollaiarsi la civetta costituente?

Insistiamo: la critica della costituzione è necessaria

di COLLETTIVO UNINOMADE

Quando diciamo che la Costituzione del 1948 è esangue e non restaurabile, ci trattano da nemici della patria. Recitate un De Profundis non solo di quella Carta ma della democrazia, ci ripetono. Davvero? Non sarà invece che proprio attorno al ripetersi di quelle difese (ormai puramente ideologiche) si consuma quel po’ di democrazia che resta in Italia?

L’Europa della piigs revolution

di ADRIÀ RODRÍGUEZ e GIGI ROGGERO

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1. Una nuova fase

Nell’ultimo mese e mezzo, dopo l’estate del 2012, abbiamo visto una serie di avvenimenti che ci obbligano a ripensare la situazione europea e la situazione delle lotte, soprattutto nel sud del continente.

Viva la costituente!

di COLLETTIVO UNINOMADE

Liberare il campo. Questo è il problema che abbiamo posto e ci poniamo dentro il movimento italiano (ma in una prospettiva che guarda immediatamente al Mediterraneo e all’Europa), di fronte all’interrogativo su cui con insistenza è necessario arrovellarsi: perché non c’è stato in Italia l’insorgere di una composizione che di Occupy, degli indignados o delle “primavere arabe” non ripeta pappagallescamente slogan e simboli, ma ne traduca e dunque crei in forma specifica la potenza politica e di generalizzazione?

La Europa de la PIIGS revolution

por ADRIÀ RODRÍGUEZ y GIGI ROGGERO

Una nueva fase

Durante el último mes i medio, después del verano de 2012, hemos asistido a una serie de acontecimientos que nos obligan a repensar la situación europea, así como la situación de las luchas, especialmente en el sur del continente.