29 giorni di rivoluzione

 

Pièce teatrale di MOURAD BRAHMI

e appunti di inchiesta dalla Tunisia di ANNA CURCIO e GIGI ROGGERO

Questo quaderno – che pubblichiamo oggi, 14 gennaio 2012, a un anno di distanza dalla cacciata di Ben Ali dalla Tunisia – è il frutto di un percorso di inchiesta militante, ovvero di organizzazione del sapere vivo. Nell’incontro di Parigi dei movimenti contro l’austerity, nel febbraio 2011, dove è nata l’esperienza del network transnazionale Knowledge Liberation Front (KLF), è stato deciso insieme a un gruppo di militanti tunisini di costruire un processo di rete tra le due sponde del Mediterraneo in rivolta. Unire le lotte per togliere il mare di mezzo al desiderio comune. Il percorso si è articolato attraverso una delegazione del KLF in Tunisia dal 13 al 18 maggio 2011 e il meeting transnazionale “Réseau de Luttes” dal 29 settembre al 2 ottobre dello stesso anno a Tunisi, Sidi Bou Said, Regueb, Sidi Bouzid, Hammam–Lif e Sousse.

La narrazione è inframmezzata dalla pièce teatrale 29 giorni di rivoluzione di Mourad Brahmi. Mourad, nato nel 1990, è uno studente universitario e vive a Intilaka, nella periferia a ovest di Tunisi. Non aveva mai preso parte a iniziative di lotta, né ha un background politico alle spalle. Per lui come per tanti giovani tunisini, quei “29 giorni” – nel quadro di quello che c’era prima e che è venuto dopo – hanno costituito uno straordinario laboratorio di produzione di soggettività, trasformando e accelerando processi di lungo periodo.

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